martedì 14 ottobre 2008
Microsoft vs Apple
Eccone un'altra. Secondo Brad Brooks, vice-president of Windows Consumer Product Marketing, gli utenti Apple pagano senza accorgersi un "tassa" in termini di limitazioni software e incompletezza dei sistemi Mac. Questo signore poi snocciola una serie di motivi secondo i quali chi acquista un Mac, per avere la stessa esperienza che avrebbe con Windows, sarebbe costretto a pagare per avere altri programmi che invece si troverebbe già se decidesse di comprarsi un PC. A parte il fatto che mi risulta il contrario (prendendo un pc delle marche più note come HP, Acer, Asus, eccetera, si ha soltanto una versione di prova di Office, che dopo 90 giorni richiede un codice di registrazione a pagamento). "Non avrete mai cose come Microsoft Outlook", dice aggiungendo poi altre varie amenità, per concludere con il fatto che la versione di Office per Mac è inferiore a quella per Windows. Sarà ma, signor Brooks, l'avete fatta voi...
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